“Il mio lavoro è disorientare: cerco di mettere chi osserva di fronte a un rebus.” (Claudio Orlandi)
Claudio Orlandi è nato a Roma nel 1960, vive e lavora a Roma.
“Tra il 2009 e il 2010 Claudio Orlandi concentra la propria attenzione di fotografo verso quelle aree dello spazio visibile in cui si trovano accumulati i materiali di risulta dell’economia contemporanea. Le inquadrature panoramiche, perlopiù di taglio orizzontale, prospettano visioni studiatamente surreali, drammatizzate dall’annerimento pieno o dall’esclusione totale dello sfondo, ove la presenza umana, benchè solo mediata, incombe con manifesta aggressività. Sono i teli geotessili spiegati sui declivi montani ghiacciati o innevati a disegnare paesaggi estremi (Ultimate Landscapes): stranianti eppure obiettivi, contraffatti e al tempo stesso portatori di una verità inoppugnabile come il surriscaldamento della biosfera. E in modo analogo, a connotare i profili di un pianeta esausto (Last World), sono i mucchi di rifiuti e di rottami accatastati nelle discariche: anch’essi oscuramente fascinosi e tuttavia autentici fino al midollo. Come atteggiandosi a vedute di installazioni artistiche, queste immagini di Orlandi fanno il punto sulla situazione reale all’inizio del terzo millennio: in equilibrio perfetto tra interpretazione e descrizione, ci suggeriscono nuovi squarci di pensiero circa la difficilmente reversibile insofferenza di un globo postindustriale, neoconsumista, ultratecnologico, iperconnesso.” (Carlo Gallerati)